Scelta complicata per il dirigente sportivo, un vero e proprio dilemma: prenderne uno nuovo o rimanere così?
Il direttore sportivo dell‘Inter, Piero Ausilio, si è raccontato ai microfoni di Radio Serie A nel corso di una lunghissima intervista, all’interno della quale ha percorso i suoi 25 lunghissimi anni di servizio della società nerazzurra.
Nel corso di questo periodo, nonostante il cambio di presidenza dalla storica era Moratti, alla nuova era moderna della famiglia Zhang, l’unico obiettivo è sempre stato quello di competere ai massimi vertici e vincere, e per ora lo stanno decisamente rispettando.
Ausilio nel corso della sua carriera ha dovuto adattarsi ai continui cambiamenti che ci sono all’interno del mondo del calcio e alla sua evoluzione, cosi come ai tre cambi di proprietà dell’Inter. In particolar modo ha dovuto far fronte al Fair Play Finanziario, il settlement agreement, le plusvalenze, i parametri zero, sempre però rispettando i parametri della UEFA.
Sostenibilità e sacrificio per investire sono le fondamenta della sua ideologia di mercato. Un esempio è l’annata del 2019, con la cessione di Romelu Lukaku per 115 milioni di euro al Chelsea, preso in prestito l’anno successivo, Achraf Hakimi per 70 milioni di euro al Paris Saint German o nell’ultimo mercato estivo, con l’addio di Marcelo Brozovic all’Al Nassr per 18 milioni di euro o Andrè Onana al Manchester United per 55 milioni di euro.
Cessioni dolenti ma che permettono di avere più liberta di muoversi verso nuovi obiettivi in entrata e di far quadrare il bilancio, che ad oggi, nonostante l’incredibile cammino in Champions League e l’enorme tesoretto delle vendite dei giocatori della Primavera, è ancora in rosso, con un passivo di 85 milioni di euro.
Spesso si predilige l’esperienza, come gli acquisti a parametro zero di Henrikh Mkhitaryan, Francesco Acerbi e Yann Sommer che rendono alla perfezione nel 3-5-2 di Simone Inzaghi, ma che spesso può rivelarsi un’arma a doppio taglio, come nel caso di Marko Arnautovic, pagato 10 milioni di euro nonostante i 34 anni di età, ai box per almeno un paio di mesi, costringendo l’Inter ad agire sul mercato già a gennaio.
Una situazione complicata in casa nerazzurra. La punta austriaca, arrivata come sostituto di Edin Dzeko, che ha già militato nell’Inter nella stagione del triplete, sembrava essere il sostituto perfetto dell’attuale titolare, Marcus Thuram.
Così però non è stato, fermo per un infortunio rimediato negli ultimi minuti di gioco contro l’Empoli, ha costretto gli attaccanti nerazzurri agli straordinari. Nel caso Arnautovic non dia le conferme sperate, la società è già intervenuta per rimpiazzarlo a gennaio, trattando con Mehdi Taremi, punta iraniana del Porto ed ex obiettivo dei rivali del Milan in estate.