Marotta, concorrenza sleale sul mercato | Lotta per la retrocessione ma ha più liquidità di te
Un duello ad armi impari sul mercato per Marotta: una squadra in zona retrocessione ha più liquidità dei nerazzurri.
Giuseppe Marotta è ad oggi uno dei migliori dirigenti del panorama italiano e mondiale. Inizia la sua carriera nel 2002 come direttore generale della Sampdoria, con la quale conquista la promozione in Serie A e fa approdare giocatori del calibro di Antonio Cassano, dal Real Madrid e Giampaolo Pazzini dalla Fiorentina, che avrà a Genoa la sua consacrazione, ottenendo anche la maglia azzurra.
Il 2010 è l’anno definivo della svolta della sua carriera. Diventerà direttore generale e amministratore delegato della Juventus, dal 2011 al 2018, vincendo 7 Scudetti su 7 e riportando la società bianconera ad essere nella lista delle top mondiali.
Conclude la sua carriera a Torino con il cosiddetto colpo del secolo. Si tratta di Cristiano Ronaldo, che arriva dal Real Madrid, dopo nove anni e 451 gol in 438 presenze, per una cifra di 117 milioni di euro e 31 milioni netti di ingaggio al calciatore portoghese.
Nel dicembre del 2018 firma con l’acerrima rivale, l’Inter, riuscendo a riportare la squadra milanese sulla vetta del campionato italiano insieme ad Antonio Conte, dopo 10 anni dall’ultima volta.
Modus Operandi
Il modo di lavorare di Marotta negli anni è cambiato. Mentre alla Juventus aveva più disponibilità economica, complice i grandissimi piazzamenti in ogni annata, all’Inter la situazione è differente, soprattutto dopo il periodo covid. Negli anni antecedenti alla pandemia, il colpo di mercato era assicurato; Romelu Lukaku prelevato per 75 milioni di euro dal Manchester United ed Achraf Hakimi per 40 milioni dal Borussia Dortmund, ne sono la prova.
Adesso invece, per far quadrare i bilanci, che da anni sono in passivo e per far dunque mercato e mantenere la rosa sempre competitiva, c’è sempre bisogno di una cessione; I calciatori precedentemente citati sono stati infatti ceduti nelle successive sessioni di mercato. Il belga al Chelsea per 115 milioni di euro, il marocchino al Paris Saint Germain, per 70 milioni di euro, entrambi nel 2021, o Andrè Onana al Manchester United per 50 milioni di euro nell’ultima sessione estiva.
Il divario economico
Mentre in Italia, una top come l’Inter, arrivata anche in finale di Champions League nell’ultima stagione, ha bisogno di cedere per acquistare, in Premier League, è totalmente differente. Per rendere l’idea, i ricavi dei diritti Tv in Inghilterra ammontano al triplo di quelli in Italia.
Conseguentemente gli sponsor stessi versano molto più capitale nelle squadre inglesi, a dispetto di quelle italiane. Basti pensare che una squadra in zona retrocessione, come il Fulham, guadagni più di una big come l‘Inter. Entrambe sono interessate al nuovo capocannoniere della Bundesliga, Serhou Guirassy, attaccante guineano, classe 1997, e ciò preoccupa la società nerazzurra, proprio per il divario economico.