De Laurentiis, perchè mi hai messo alla porta? | Ora torna per vendetta e firma con la rivale
Dall’essere il simbolo più importante della città, all’esser lasciato andar via dal tuo presidente. Adesso è pronto a firmare con i rivali
Da quando il presidente Aurelio De Laurentiis ha acquistato la Ssc Napoli nel 2004, per una cifra intorno ai 32 milioni di euro, ha adottato sempre lo stesso modus operandi, non legandosi a nessuno e trattando senza vincoli.
Non ha mai creato, nè voluto un vero e proprio rapporto coi procuratori, di fatti le tensioni tra il presidente e gli agenti dei calciatori sono state sempre protagoniste in ogni annata dei partenopei, sia nei rinnovi, che nelle acquisizioni a titolo definitivo.
C’e infatti stata richiesta da parte sua alla FIGC, Federazione Italiana Giuoco Calcio, di studiare una metodologia affinchè siano le società ad occuparsi dei calciatori e non i procuratori, i quali impediscono di firmare contratti più longevi e in caso di cambiamento di quest’ultimi, i nuovi spingono per la cessione, per guadagnare dalle commissioni.
Aurelio De Laurentiis si presta dunque in prima persona nella gestione delle trattative, per impedire che nascano problemi coi suoi calciatori, come fu per Damiao, il quale era pronto ad essere un nuovo giocatore del Napoli, ma proprio a causa dello stesso procuratore, tutto saltò e la società partenopea virò su Gonzalo Higuain o per Gabri Veiga, la cui trattativa era oramai all’ultimo step ed è naufragata per la stessa motivazione, firmando successivamente per l’Al-Ahli, in Arabia.
La stessa metodologia per tutti
Non importa dunque chi tu sia, il presidente avanzerà sempre con la stessa ideologia di pensiero. La dimostrazione la si ha avuta con il rinnovo mancato di Lorenzo Insigne, ex bandiera del Napoli, che ha militato nella società partenopea per ben undici stagioni.
Nonostante fosse stato per anni uno dei giocatori chiave, fosse in costante miglioramento in termini di gol e assist e avesse vinto l’Europeo da protagonista con l’Italia nel 2021 in finale contro l’Inghilterra, il presidente gli ha offerto una proposta di rinnovo addirittura al ribasso, dai 4.5 ai 3.5 milioni di euro. Offerta rifiutata dal calciatore e il suo agente Pisacane, che accetteranno successivamente l’offerta monstre da parte del Toronto Fc, in Mls, da 15 milioni di euro stagionali.
Il ritorno in patria
L’avventura a Toronto non sta andando nel migliore dei modi. La prima annata si è chiusa con un penultimo posto nel gruppo East della Us Major League Soccer con 4 gol e 4 assist in 20 presenze, mentre il Napoli è riuscito nell’impresa della vittoria del terzo scudetto dopo 33 anni, grazie proprio al sostituto di Insigne, Khvicha Kvaratskhelia, prelevato dal Rubin Kazan, in Georgia, per 10 milioni di euro.
Il calciatore italiano sta adesso pensando ad un ritorno in patria per ritornare ai livelli di un tempo ed avere ancora una possibilità di vestire la maglia della Nazionale Italiana. Tra le opzioni più concrete potrebbe esserci la Lazio, allenata da Maurizio Sarri, allenatore con cui Insigne ha un ottimo rapporto e potrebbe rappresentare una soluzione perfetta per il rilancio della sua carriera, tramite una trattativa di prestito con diritto di riscatto.