La Juve alle prese con una pessima notizia di mercato: il rinnovo mette nei guai Giuntoli, che lo voleva ancora a Torino.
Non è stato un inizio idilliaco nella sua squadra del cuore per l’ex direttore sportivo del Napoli. D’altronde, Cristiano Giuntoli lo aveva anticipato nella sua conferenza stampa di presentazione: ridimensionare il danno post sentenza, asciugare la rosa, diminuire gli stipendi, mettere a posto i conti.
Questi i capisaldi del suo lavoro iniziale alla Juventus, depauperata dalla vicenda plusvalenze e tutto quello che ne è conseguito, dimissione del CdA incluso. Il nuvolone si è poi espanso a macchia d’olio fino a diventare un vero e proprio temporale, con il mercato bloccato come estrema e più diretta conseguenza.
Il solo arrivo di Weah, nei fatti, non ha colmato il gap che c’era lo scorso anno con il Napoli e soprattutto con le milanesi, quest’ultime rinforzatesi in ogni reparto e con ogni risorsa possibile.
Oltre all’americano, Max Allegri potrà contare anche sul ritorno di Weston McKennie, non riscattato dal Leeds (retrocesso) e tornato a casa dopo i 6 mesi in Inghilterra. Il numero 16 si è fatto trovare in splendida condizione fisica, tanto da convincere l’allenatore a proporlo come tornante di destra titolare, togliendo di fatto il ruolo al connazionale figlio d’arte.
Quello di McKennie titolare a destra è un’escamotage che, molto probabilmente, non risolverà un problema che la Juventus si porta dietro da anni: la penuria di terzini. A sinistra Alex Sandro è stato catastrofico nelle ultime stagioni, mentre la forma di Cambiaso si è un po’ affievolita dopo i primi segnali incoraggianti.
A destra, il vuoto. De Sciglio è scomparso dai radar, mentre gli americani sono entrambi adattati: in nazionale infatti, Weston gioca nel suo ruolo classico (la mezzala) mentre Timothy occupa la casella di ala offensiva a destra. Se Allegri vorrà tornare ad utilizzare una difesa a 4 (come più volte dichiarato di preferire nelle conferenze stampa), il mercato dovrà per forza di cose soddisfare questo bisogno.
Jeremie Frimpong, terzino olandese del Bayer Leverkusen, era in cima alla lista dei nomi che Giuntoli avrebbe portato volentieri a Torino per ovviare all’emergenza. Il principale scoglio dell’operazione era rappresentato dal costo proibitivo del cartellino (40 milioni) ma la durata dell’attuale contratto (scad. nel 2025) faceva sperare per un repentino sconto.
Sconto che, secondo il tedesco KICKER, non ci sarà, dal momento che il rinnovo è previsto a breve. Assieme alla Juve, anche Real Madrid, Barcellona e Manchester United erano alla finestra per portarlo via da Leverkusen.