Continua a far discutere la caduta che si è verificata a Barcellona e che ha coinvolto anche il campione del mondo Bagnaia.
Un incidente “non normale” in pista. Così l’ha definito Pecco Bagnaia, vittima della tragica caduta che si è verificato nell’ultimo MotoGP.
Un incidente scatenato da Bastianini che non è riuscito a gestire la moto mentre stava frenando, finendo per dare il via ad un effetto domino che ha causato la caduta di altri quattro piloti.
Bagnaia per fortuna non ha riportato grandi problemi fisici, ma la sua partecipazione a Misano sembra ormai scontata. Diverso il discorso per Bastianini che dovrà esser invece operato e seguire un breve percorso di riabilitazione, e si è deciso di operarlo anche alla mano proprio per accelerare i tempi di recupero.
Un incidente che ha sconvolto il MotoGp proprio perché queste cadute multiple non sono usuali durante le gare. Tra i più colpiti da quanto accaduto c’è stato il pilota Binder: è stato lui infatti a toccare Bagnaia portandolo alla caduta.
Una situazione che lo ha scosso molto, al punto da essersi presentato ai microfoni dei giornalisti quasi in lacrime: “Ho fatto del mio meglio per evitarlo, ma non ce l’ho fatta. È stato spaventoso, è il peggior incubo di ogni pilota fare del male a un collega. Sono sollevato per le sue condizioni”.
Le condizioni di salute di Bagnaia sono migliori del previsto, al punto che anche Binder è rimasto sorpreso dal fatto che il pilota italiano, nonostante il grande impatto a terra con la moto, non abbia riportato danni.
Ma nella giornata di Lunedì, Bagnaia accompagnato dal suo preparatore atletico si è sottoposto da una tac che ha confermato come non vi siano fratture per il pilota, che il giorno dopo è stato mandato ad iniziare le sedute di fisioterapia.
La prossima tappa oltretutto non è una qualunque per Bagnaia. Il pilota infatti, pur originario di Torino, vivo a Pesaro dal giorno in cui è entrato nell’accademia Vr46 di Valentino Rossi. La casa di Bagnaia si trova a una ventina di chilometri da Misano, e si tratta oltretutto della pista dedicata a Marco Simoncelli, che come ripete sempre Valentino Rossi, è stato il primo vero pilota dell’academy.